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Pubblicato il rapporto ICAN “Enough is Enough: 2019 Global Nuclear Weapons Spending”

ICAN (International Campaign to Abolish Nucelar weapons), la campagna internazionale per la stigmatizzazione, il divieto e l’eliminazione delle armi nucleari, è una coalizione di Organizzazioni Non Governative (ONG) di un centinaio di Paesi, che promuove l’adesione al e l’attuazione del trattato di divieto delle armi nucleari delle Nazioni Unite. Questo Trattato sulla Proibizione della Armi Nucleari (TPNW, Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons), firmato il 7 Luglio 2017 da 122 Paesi, vieta lo sviluppo, la produzione, la fabbricazione e il possesso di armi nucleari. Al momento 36 Paesi lo hanno ratificato, 81 firmato, ed entrerà in vigore una volta raggiunte le 50 ratifiche (vale la pena di ricordare che l’Italia non ha nemmeno partecipato al negoziato, come tutti i Paesi possessori di armi nucleari o che le ospitano, come appunto l’Italia, con l’eccezione dell’Olanda che ha partecipato al negoziato e ha votato contro). ICAN è nata  in Australia ed è stata ufficialmente lanciata in Austria nell’aprile del 2007.

Il 10 dicembre 2017 ICAN ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento del lavoro fatto “per attirare l’attenzione sulle catastrofiche conseguenze umanitarie di qualsiasi uso di armi nucleari” e per lo straordinario impegno per ottenere un Trattato che proibisse le armi nucleari.

ICAN ha appena pubblicato il suo rapporto “Enough is Enough: 2019 Global Nuclear Weapons Spending” nel quale è riportata la stima di quanto è stato speso nel mondo in quasi un decennio per le armi nucleari, tenendo anche conto dei costi sostenuti per mantenere e costruire nuove armi nucleari. ICAN stima che i nove paesi dotati di armi nucleari abbiano speso 72,9 miliardi di Dollari USA per le loro 13.000-14.000 armi nucleari nel 2019, pari a 138.699 Dollari ogni minuto del 2019, con un aumento di  7,1 miliardi rispetto al 2018.

Nel 2019, la Cina ha speso 10,4 miliardi di Dollari, la Francia 4,8 miliardi, l’India 2,3 miliardi, Israele 1 miliardo, la Corea del Nord 0,6 miliardi, il Pakistan 1 miliardo, la Russia 8,5 miliardi, il Regno Unito 8,9 miliardi e gli Stati Uniti hanno speso 35,4 miliardi di Dollari in armi nucleari.

La direttrice esecutiva di ICAN, Beatrice Fihn, la coordinatrice di ICAN, che partecipò al Convegno Internazionale organizzato dalla Santa Sede nel novembre 2017 (tra i coorganizzatori il CISP, l’Uspid, le Pugwash Conference e la Campagna Senzatomica) proprio su un mondo libero da armi nucleari, ha dichiarato: “È assurdo spendere 138,700 Dollari ogni minuto per armi che causano danni umani catastrofici piuttosto che spenderli per proteggere la salute dei loro cittadini. Stanno abdicando al loro dovere di proteggere il loro popolo”. I miliardi spesi per le armi nucleari potrebbero finanziare forniture e ricerche necessarie per aiutare le persone di tutto il mondo a combattere COVID-19. Il Rapporto di ICAN dimostra che in Francia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti, la spesa di ciascun paese per le armi nucleari avrebbe potuto creare almeno 100.000 letti di unità di terapia intensiva, acquistare decine di migliaia di ventilatori e pagare decine di migliaia di stipendi annuali per infermieri e medici.

Francesco Lenci (già Dirigente Ricerca CNR – Associato Ricerca CNR – Senior Fellow del CISP)