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65° anniversario del Manifesto Russell-Einstein

“Questo dunque è il problema che vi poniamo, un problema grave, terrificante, da cui non si può sfuggire: metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?”

A formulare questo cruciale interrogativo furono gli scienziati firmatari del Manifesto in favore del disarmo nucleare, promosso nel 1955 da Bertrand Russell ed Albert Einstein, di cui oggi 9 Luglio celebriamo il 65° anniversario. Il documento vide la luce nel difficile contesto della Guerra Fredda durante la quale il blocco sovietico da una parte e quello americano dall’altra minacciavano l’utilizzo della bomba all’idrogeno, un’arma termonucleare con un potenziale distruttivo mille volte superiore a quello posseduto dalla bomba che distrusse Hiroshima. L’esecuzione di numerosi test nucleari, gran parte dei quali ebbero esiti tragici, e la paura di replicare la catastrofe verificatasi in Giappone nel corso della Seconda Guerra Mondiale, indussero scienziati e intellettuali dell’epoca a denunciare apertamente i rischi potenzialmente letali che certe scelte politiche avrebbero provocato. La reazione a questa coraggiosa e intransigente dichiarazione fu sorprendentemente positiva, tanto da giocare un ruolo importante nella nascente campagna anti-nucleare.

Ad oggi, sono ancora molti i Paesi che abbracciano la minaccia nucleare come strategia vincente per tenere in ostaggio il mondo e di fronte a questo scenario internazionale l’appello lanciato 65 anni fa sembra essere disperatamente attuale. Ora più che mai è necessario prendere posizione rispetto alla questione del disarmo e contribuire a dichiarare con forza che la salvaguardia della salute e della vita umana non può essere messa in dubbio.

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