L’Agenda di Pace 2024 è un progetto curato dal CISP, con l’obiettivo di disseminare una cultura di pace e contribuire alla costruzione di società pacifiche.
È un’agenda 12 mesi in cui gli spazi da riempire con il proprio calendario di appuntamenti e annotazioni personali si alternano a un percorso di citazioni, storie collettive, biografie, simboli di pace e proposte di attività sul tema del disarmo e delle possibili alternative alla guerra.
Come strumento quotidiano, l’Agenda del CISP offre un’opportunità per prendere coscienza e partecipare attivamente alla promozione di una pace positiva grazie ad azioni, idee e atti di cura concreti non solo nell’emergenza ma negli impegni personali e professionali di tutti i giorni.
- Mission
“L’interiorità di una persona armata è già interiorità violenta prima dell’eventuale uso dell’arma”.
La mission dell’Agenda è ispirare azioni e pensieri di pace dal basso grazie alle esperienze quotidiane di tutte e tutti: ogni persona può essere un potenziale artefice del disarmo, a partire dalle proprie dinamiche interiori e relazioni sociali di appartenenza.
Il progetto culturale dell’Agenda di Pace del CISP contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile 5 e 16 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
- Struttura
L’Agenda di Pace 2024 propone esempi di impegno a favore del disarmo, della nonviolenza e della pace positiva grazie alle forze individuali e collettive della società civile.
L’agenda è suddivisa in quattro trimestri, ognuno dedicato a un macroargomento: disarmo, nonviolenza, le possibili alternative alla guerra e l’educazione alla pace.
1. Disarmo: i tre contributi presentati nel primo trimestre illustrano l’impatto della società civile nel campo del disarmo, contro la proliferazione delle armi.
Operare per il disarmo significa promuovere una cultura di pace e occorre riconoscerne la dimensione anche interiore per poter costruire un’umanità condivisa nel rispetto e nella fiducia. La riduzione delle spese militari e l’eliminazione degli armamenti sono in realtà l’esito visibile di un altro processo di disarmo più profondo, quello dello spirito, “adoprandosi per dissolvere negli spiriti e nei cuori la psicosi bellica.”
2. Nonviolenza: Aldo Capitini, fondatore del Movimento Nonviolento in Italia, diceva “A ognuno di fare qualcosa!” per partecipare alla costruzione di una società pacifica con piccoli gesti e mezzi pacifici.
Le pagine dei mesi dedicati alla nonviolenza contestano la cultura di guerra ed esortano a spezzare il fucile e a dire No a prevaricazione e oppressione, per andare alla ricerca di possibilità diverse di affrontare il conflitto e trovare soluzioni che siano trasformative e non distruttive.
3. Le possibili alternative alla guerra: Virginia Woolf ha scritto che per prevenire la guerra occorre trovare nuove parole e inventare nuovi metodi. Leymah Gbowee ha affermato l’importanza del ruolo delle donne nella prevenzione del conflitto e nella costruzione della pace.
Donne e uomini possono ugualmente supportare, senza alcuna differenza di genere, l’impegno pacifista e grazie alla Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, si ribadisce il fondamentale ruolo delle donne nei negoziati di pace a tutti i livelli decisionali, in un passaggio da vittime della violenza armata a soggetti attivi nella costruzione di una pace globale.
4. Educazione alla pace: il CISP è un punto di riferimento nell’ambito dei Peace Studies italiani e il trimestre conclusivo dell’Agenda è dedicato al suo impegno a tutto tondo nell’educazione alla pace.
La proposta formativa e didattica del CISP comprende percorsi interdisciplinari di alta formazione, progetti didattici nelle scuole di ogni ordine e grado e un’attività editoriale costituita dai contributi di una rivista online e open access, un magazine e una collana di volumi.
Investire nell’educazione, studiando e promuovendo le condizioni che consentono di evitare la degenerazione violenta dei conflitti, è indispensabile per costruire legami sociali cooperativi e duraturi a partire dal proprio territorio di appartenenza.
Ogni mese dell’Agenda approfondisce il trimestre di riferimento e presenta un contributo individuale o collettivo della società civile sotto forma di storie e infografiche, insieme a citazioni, simboli di pace e proposte di attività.
È presente la dimensione del gioco come momento creativo di condivisione e sensibilizzazione, in modo da permettere a tutte e tutti di partecipare attivamente alla promozione di una pace positiva: un’occasione per fare esperienza, un eventuale punto di partenza per far scaturire riflessioni e promuovere l’attivismo.
- Realizzazione
L’Agenda di Pace nasce da un’idea della Prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio dell’Università di Pisa Prof.ssa Enza Pellecchia, sviluppata dalla Direttrice del CISP Prof.ssa Valentina Mangano.
La progettualità e i testi sono di Giulia Nervi, collaboratrice del Centro, e le illustrazioni sono di Arianna De Conno.
È edita da Pisa University Press.
Consulta la bibliografia e la sitografia dell’Agenda di Pace.